SEGNI: TRA PIETRE E ULIVI, CIELO E MARE
Un’introduzione alla ricerca di un paesaggio
Accade, a volte, che tutto, all’improvviso, manchi. Nulla ha più senso, e si viva nella povertà estrema…
E’ allora che, quello che ci circonda e ci abbraccia, si fa Paesaggio e tale Paesaggio si carica di segni. Quei segni sul momento appaiono indecifrabili. Strani. Non hanno volto. Ma poi, poco per volta, quando tutto si è fatto veramente silenzio, cominciano a parlarci. Si svelano nella loro penombra.
Sembrano, sempre più, chiamarci… appellarci per un nuovo dialogo… A volte sono segni di assenze lontane che sono ancora là. Sono segni di memorie lontane che si dischiudono… o di imperscrutabili suggestioni di remoti futuri… Brillano rugiada… fascìne di grano in piena estate…
Sono segni portati dal vento e allora anche quel vento rabbrividisce, vecchio senza madri…
Sono segni di un’Arca…
Socchiudiamo gli occhi, come bambini quando si nascondono, stringendo fortemente le palpebre per sospendere il mondo e il respiro. Esorcizzare il grido.
In tale assenza, le fantasticherie di segni e paesaggi avanzano nella loro innocenza … E anche a noi, quando vivremo, ciechi, nella povertà estrema del mondo, quei segni appariranno… e noi vedremo infiniti Paesaggi… Quei loro volti ne sveleranno altri…
“Scrivo nelle tenebre… senza sapere se formo dei caratteri. Dove nulla ci sarà, leggete che vi amo.”
E così le nostre terre taglienti di viti brilleranno …tra pietre e ulivi… altipiani sterrati bruciati e gravine di luci e voci, dove soffiano fredde pietre che, nottetempo, dialogano con piegati, affaticati ulivi narrando infinite storie, seduti su antichi nostri miti mediterranei…
Da antiche piante di pietre murgiane, tra ferule e mandorli… da ”u’ paese dell’ulivo, du’ mal di luna, u’ paese degli arcobaleni”, respira il profumo della lavanda…
”Sono Alì, transumante, dalla pelle verde e i miei occhi odorano di maggiorana”…
”Sono Ulisse lacerato da rocce e salsedine e le mie labbra profumano di rosmarino…”
”Il mio nome è angelo del vento e soffio alloro…”
”Sono ‘Nessuno’… e tu, da lontano, dal mare, mi riconoscerai…”
Sarò civetta , ”cucchvoscje” antica musa: ”Cantami, oh Diva, di Achille, l’ira funesta”.
Il grillo ”zì zì”, genio compositore, nelle tardi estati, di infinite toccate e fughe”.
La cicala chiacchierona, povera Penelope innamorata, che aspetta, cantando e tessendo sotto il cielo, prima del suo tramonto, il vagabondo falco grillaio…
Sono il ramarro, u’ lacertàun” che, stanco di correre, chiede affaticato qualche passaggio alla timida lumachina, tecno- chiocciolina…
La coccinella sognatrice,dolce olio, che dorme tranquilla sul riccio sotto le stelle…
L’affabulatrice volpe, in bocca un timo serpillo e una mezza pagnotta di vincotto, per un una serata al chiaro di luna col suo gufo…
L’inquieta migrante rondinella, sulle ali un piccolo fuggiasco…
Accade, a volte, che tutto, all’improvviso, manchi…
Un Paesaggio, allora, di nuovi segni e lame, si avanza silenziosamente…
Palazzo Caputi di Ruvo di Puglia, 17 /dicembre/ 2019
Nicola Cesareo
”Segni: tra pietre e ulivi, cielo e mare”.
Questo il titolo di un evento-presentazione che la Fondazione ”Angelo Cesareo” ha posto, col patrocinio morale del Comune di Ruvo di Puglia, all’attenzione dei cittadini, martedì 17 dicembre, presso la sala-conferenza di palazzo Caputi, Museo del Libro, di Ruvo di Puglia.
In un percorso e un intreccio di linguaggi, profumi e sapori, suoni e voci, una immaginaria arca si è fatta espressione dei paesaggi delle nostre Murge e del nostro Mediterraneo. Si è proposto come dialogo e suggestioni di segni, come arca di frammenti di musica e versi, di poesia e aromi, doni delle nostre terre.
L’evento ha visto il fondamentale contributo artistico di artigiani della ceramica e della gastronomia, musici e pittori, dei bambini delle classi IV E e IV F della scuola elementare ” Giovanni Bovio”, guidati dal maestro Gianni Todisco e la collaborazione di Anna Strippoli. Gli alunni hanno offerto un significativo contributo artistico e creativo disegnando su formelle di ulivo, allegate alle bottigliette di olio, scorci delle Murge e di Serra Petrullo, oltre che un librone di disegni con suggestive e ”fantastiche immagini di tali contrade, tra strade sterrate e muretti a secco, casali e casedde, cielo e terra. I bambini presenti sono stati i protagonisti , altresì, di percorsi aromatico-olfattivi di cui si è fatto guida e cantore Francesco Montaruli del ristorante ”Mezzapagnotta” con le sue chiare e coinvolgenti note sulle piante della nostra Murgia. Le sonorità musicali di Vincenzo Mastropirro ai flauti, Vincenzo Mazzone alle percussioni e del giovane Luigi Cascarano al clarinetto, si sono sono fatte libere suggestioni e interpretazioni dei paesaggi murgiani legati alla sua fauna. Su questa e su altri paesaggi hanno duettato Vincenzo Iurilli e Giuseppe Carlucci. Mastropirro ha letto alcune sue poesie sul tema paesaggistico.
Lo spazio della sala-conferenza, mentre scorrevano, sullo schermo, immagini delle nostre terre, anche del Parco dell’Alta Murgia, si è fatto vivere e avvolgere da piante aromatiche delle Murge e si è aperto al librone dei disegni dei bambini che era, significativamente, illuminato da una evocativa penombra-luce verde-blu. Su un lato della sala, poi, adagiati su un tavolo, tutti i segni raccolti dalla ”Fondazione”, espressioni della natura, doni di artigiani e artisti, di produttori locali. Le caraffe e caraffine, di pregiata fattura del maestro ceramista Giuseppe D’Elia e del decoratore Michele Barone, con su stampati, a firma del pittore Giovanni Morgese,disegni di animali della nostra fauna, ripiene di vincotto di fichi della piccola azienda di Domenico Del Vecchio. Accanto, le bottigliette, anche per bambini, dono di Giuseppe Campanale – Mazzone Extravergine, e contenenti olio extravergine di olive raccolte (nostra piccola ”sfida”di recupero, dopo decenni di abbandono dell’area e di quella terra) nella nostra sede, Serra Petrullo ”Angelus Novus”. Sulle bottiglie le etichette di ”visioni” fotografiche della contrada con allegate le formelle-medaglioni di legno di ulivo dei disegni dei bambini su paesaggi e scorci murgiani. Pendenti da ferule, invece, sacchetti di canapa profumati, con disegni di Rosanna Cesareo, contenenti le varie piante aromatiche del nostro territorio, con su collocati l’icona dell’angelo del vento e brevi versi (haiku) narranti di soggetti migranti che, di quei profumi e aromi, si fanno straordinari portatori ed espressione.
Doni tutti, questi, che si pongono come segni per piccole liberalità da chi voglia contribuire, in un circolo virtuoso di doni, a rigenerare le nostre bellezze, quelle di Serra Petrullo ”Angelus Novus” e dei suoi paesaggi, in cui tali contributi verranno investiti per promuovere, per tutti, altre bellezze…
Al termine dell’evento sapori e profumi di olio e vincotto si sono fatti… parola…
Un grazie per la significativa collaborazione a Diego Magrone, Franco Amenduni, Ettore Cascione, Franco De Leo.