Ricavare un viale o sentiero dedicato a persone definite “giusti” era un’idea quasi naturale.
Serra Petrullo, la sua collocazione in un suggestivo panorama premurgiano, tra cielo, terra e mare, il valore simbolico che gli elementi del paesaggio assumono, sembrano ideali sia da un punto di vista ambientale (il viale) sia da un punto di vista etico-esistenziale e concettuale (i giusti).
Si è a lungo discusso sui termini ma alla fine hanno prevalso “viale”, per le assonanze legate alla passeggiata contemplativa e meditativa e “giusti”, perché più facilmente identificabile a partire dall’esperienza di Yad Vashem (giusti fra le nazioni).
Il termine “sentieri” d’altronde conserva la denotazione più paesaggistica dentro Serra Petrullo, mentre il biancospino e gli ulivi sono apparsi subito eloquenti, il primo per il candore e la sofferenza che gli sono propri, i secondi per l’evidente richiamo metaforico alla pace e alla non violenza.
Quanto al significato di “giusto”, esso non è stato stabilito a priori né può essere considerato esaurito dagli alberi e dai giusti del viale. Ogni figura rappresentata nel viale offre una dimensione prismatica di giustizia, sempre differente dalle altre. Si può essere giusti in seguito ad una scelta di vita che ha impegnato l’intera esistenza, si può essere giusti semplicemente facendo il proprio dovere, magari quando le circostanze consiglierebbero scelte più comode, si può essere giusti per aver assecondato un impulso momentaneo ma definitivo in favore di altri esseri umani o in nome di un ideale…
Il Viale dei Giusti si divide nel Sentiero del Biancospino e nel Sentiero degli Ulivi. Ne fanno parte aree e radure tematiche: l’ ”area della legalità”, la ”radura degli aratri e del vento”, coi giornalisti, l’ ”area delle mimose e delle rose”, con le “Giuste”, la ”radura dell’arca e degli ulivi”, con i difensori e i profeti della non violenza, la ”radura dei pozzi di Geremia”, con gli uomini di fede, l’ ”area del ponte e delle rondini”, che ci evoca la giustizia come cammino di utopia incarnata, la ”radura del filo d’erba e della lumaca”, con i maestri, medici…
Questo ci indica almeno tre itinerari possibili:
– il giro completo del Viale;
– gli approfondimenti/laboratori nelle radure e aree di natura tematica;
– gli approfondimenti/meditazioni sul singolo giusto.
I cammini, gli approfondimenti, i laboratori potranno essere diretti a diversi interlocutori: per esempio ai bambini o agli studenti delle scuole primarie o del secondario di primo e secondo grado, oppure a singoli cittadini già orientati dalle informazioni trovate sul sito della ”Fondazione” o semplicemente interessati, oppure ad associazioni operanti sul territorio su aree affini a quelle tematiche del Viale oppure ancora a fondazioni/associazioni lontane che si richiamano ai giusti rappresentati nel Viale.
Infine la ”Fondazione” potrà organizzare, in collaborazione con scuole o associazioni, eventi speciali dedicati a singole personalità o a significative commemorazioni/ricorrenze di fatti rilevanti che connettano i giusti anche alla recente storia d’Italia.